Lenovo Mirage solo e Mirage Camera, la realtà virtuale si fa più facile
Lenovo Mirage solo e Mirage Camera, la realtà virtuale si fa più facile
28 febbraio 2018 – 9:05
Barcellona – Caschi troppo pesanti. Cavi che si attorcigliano e su cui è facile inciampare. La necessità di collegarsi a computer potenti e quindi costosi. La mancanza di contenuti veramente interessanti. Grossomodo sono questi i principali difetti che, negli anni, ci hanno fatto pensare tutti più o meno la stessa cosa: che la realtà virtuale è bella, sì, ma nessuno di noi vorrebbe veramente viverci.
Ora potrebbero aver trovato una soluzione o quantomeno un compromesso interessante: parliamo della Lenovo Mirage Solo, primo VR headset completamente stand-alone che funziona con tecnologia Google Daydream senza bisogno di collegarsi a un computer o a uno smartphone di fascia alta. E, soprattutto, che dà il proprio meglio se accoppiato alla Mirage Camera, una telecamera a doppio obiettivo fisheye che è in grado di generare immagini 3D con un angolo di visione a 180 gradi.
Presentati come prototipi al CES di Las Vegas, ora entrambi i prodotti debuttano al Mobile World Congress per essere lanciati entro poche settimane sul mercato europeo. Il visore è costruito intorno a chipset Snapdragon 835, più 4 gb di ram e 64 gb di spazio interno, quindi ha un cuore simile a quello di molti smartphone e tablet. Inoltre presenta uno slot per microSd fino a 128 gigabyte, per visualizzare sempre meglio e più agilmente contenuti sullo schermo da 5,5″ QHD. L’autonomia arriva fino a sette ore con una batteria da 4.000 mAh, mentre la tecnologia Worldsense migliora sensibilmente l’esperienza perché traccia i movimenti dell’utente e li trasferisce in maniera efficace nel mondo virtuale visualizzato dall’utente. Venduta separatamente, la Mirage Camera consente a sua volta di registrare in 4K i video a 180 gradi così come definito dagli standard di Google, e integra in maniera nativa YouTube e Google Photos.
Specifiche tecniche a parte, la cosa veramente interessante è che, oltre che per registrare video VR, la telecamera può essere usata per fare streaming video da remoto. Basta una semplice connessione wifi e l’accoppiata headset-camera consentirà di trasmettere in diretta la ripresa di qualcosa che che avviene altrove. Una funzione che non solo potrebbe essere parte della soluzione alla cronica mancanza di contenuti, ma che caratterizza anche fortemente il tipo di esperienza che si può vivere con il sistema mirage.
“Può trattarsi di un compleanno al quale non abbiamo potuto partecipare, oppure di un concerto o avvenimento sportivo dove non abbiamo trovato posto – spiega infatti Luca Rossi, vice presidente di Lenovo – ma sono convinto la condivisione e fruizione a distanza di contenuti emozionali sia il vero futuro della realtà virtuale“, la ragione per la quale questa tecnologia ha un futuro e continuerà a diffondersi.
Intanto quel che è certo è che il margine di crescita è molto ampio, visto che “sono ancora poche le persone che usano la realtà virtuale”, come ricorda Ben Wood, analista di CCS Insight. “La cosa interessante – continua Wood – è che chi adotta questa tecnologia poi, in novantasette casi su cento, non smette più di usarla”. E se prima un headset VR era un accessorio buono tipicamente per gli hardcore gamer, “ora stanno prendendo piede usi diversi, come la fruizione di video o ancora la presenza virtuale“, vale a dire la possibilità di stare insieme e interagire in ambienti virtuali con altre persone fisicamente lontane.
La verità è che siamo agli albori di una tecnologia che ha ancora molto da dire e da sperimentare, e che forse conoscerà il vero successo successo quando, finalmente, si realizzerà la previsione del presidente e CEO di Lenovo Yang Yuanqing, secondo cui un domani non troppo lontano “realtà virtuale e realtà aumentata convergeranno in un unico e leggero dispositivo facile da indossare: i nostri occhiali”.
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